Eccomi a voi con la torta di compleanno che vi avevo preannunciato nel post precedente. Una torta per una ragazza intollerante al lattosio, che mi ha stimolato alla ricerca di qualcosa che potesse essere degna di un compleanno nel rispetto della sua dieta.
La costruzione del dolce è un'idea di Montersino vista al suo corso a Roma.
Un guscio di frolla, un giro di crema, frutti di bosco, poi del pan di Spagna inzuppato, ancora crema e i frutti freschi.
Ecco cosa vi occorre
un pan di Spagna che potete preparare il giorno prima
la crema senza lattosio
una confezione di frutti di bosco surgelati
e frutti freschi a vostro piacere per decorare il top
Per il guscio di frolla senza latticini tratto dal libro di Montersino le dolci Tentazioni:
250 g di zucchero di canna grezzo
500 g di farina
70 g di olio di semi
70 g di olio extravergine di oliva
125 g di acqua
12 g di lievito per dolci
1 baccello di vaniglia
Come si fa:
Sciogliete lo zucchero in acqua, unite il lievito, i due oli, la farina setacciata e i semi della vaniglia, e impastate. Fate riposare in frigorifero. Prima di utilizzare la pasta lavoratela qualche minuto in planetaria con 5 g di acqua. Questo punto è importante perché l'olio non ha la stessa capacità legante del burro e si formerà un impasto un po' sabbioso, che legherete con l'elemento più semplice che esiste, l'acqua. Questo me lo aveva detto anche Pamirilla, un insegnamento che mi è rimasto sempre impresso: se manca qualcosa, se devi legare un impasto non andare ad aggiungere uova o burro o olio, aggiungi poca acqua per volta.
Ha un potere meraviglioso.
Nel frattempo mettete a macerare i frutti di bosco surgelati con 2 cucchiai di zucchero di canna.
Il succo che si formerà scaldatelo con 1 tappo di rum e 2 cucchiai di acqua per avere lo sciroppo da utilizzare come bagna per il pan di Spagna.
Stendete la pasta e ricoprite una tortiera con i bordi un pò alti, imburrata e ricoperta di carta da forno (fate uscire dai bordi così la solleverete senza romperla). Cuocete a 180° per circa 45 minuti, deve essere dorata.
Composizione della torta:
1. adagiate il guscio di frolla freddo sul piatto da portata
2. con il sac a poche date un giro di crema partendo dal centro formando una spirale come nella foto
3. distribuite i frutti di bosco che avete fatto macerare
4. ritagliate delle fette di pan di spagna come fosse sandwich adagiatelo sopra i frutti e spennellatelo con la bagna preparata
5. spalmate sopra uno strato sottile di crema e livellatelo, farà da collante per i frutti freschi
6. disponete tutti i frutti freschi sopra la torta e i mirtilli sopra piccoli spuntoni di crema; spolverizzate con zucchero a velo.
QUESTA RICETTA VINCE IL CONTEST DI SFIZI E VIZI "I DOLCI SENZA LATTE" |
Ovviamente partecipo al contest di Serena del blog Sfizi e Vizi i Dolci senza latte
E LO VINCOOOOOOOO
Ve ne offro una fetta, Chiara è stata felice, le è piaciuta e ha potuto festeggiare senza problemi.
Ho pensato alla mia Zonzolata da sogno, per il giveaway che scade oggi ovviamente sempre all'ultimo!, non ho viaggiato tanto quanto avrei voluto e credo che ogni luogo abbia qualcosa da raccontarci e valga la pena di essere visitato. Io sono un pò strana nei miei sogni di viaggio e perlomeno antitetica: nella mia lista dei desideri ci sono l'Africa e l'Islanda, mi rispecchiano completamente tutte e due. Nello spirito e nel corpo. Amo il caldo torrido, la natura sconfinata e selvaggia i profumi di una savana (li immagino per ora) e i suoi meravigliosi animali. E allo stesso tempo anelo a quei luoghi di sogni e di folletti, dell'estremo Nord Europa, dove la natura è così incontaminata e sovrastante l'uomo, da sembrarti appartenere alla sfera celeste. Le persone, le musiche (amo i Sigur Ròs) come già ho avuto modo di confessare, la dolcezza dei bambini, le cose che si fanno tutti insieme, dove non ci sono divieti per nessuno, dove i piccoli hanno accesso libero a concerti, dentro e fuori le sale, lo spazio condiviso che è immenso rispetto a quello che abbiamo a disposizione qui, mi fanno solo sognare di vivere lì. E' una piccola isola immersa nei ghiacci, lontano dal mondo, piena di poesia e di silenzio. Il comune denominatore di questi due luoghi è la natura immensa che mi abbraccia e mi coccola, io, piccola, cullata da madre natura, l'uomo che ritorna alle sue origini, e al suo giusto posto nel mondo.
Non sopra la Natura (annientandola) ma dentro la Natura (rispettandola), come si fa con la propria mamma, generosa e sempre presente.