Si è consolidata ormai una certa (sanissima!) abitudine di incontrarci a casa mia e fare quello che mi piace di più in assoluto, pasticciare ... il massimo ancora è quello di farlo insieme in una specie di racconto (corso mi sa di professional) di come si fanno certe cose in pasticceria, anche quelle che si pensa sia impossibile o assurdo da fare. Guardare le facce soddisfatte e incredule al risultato dei bignè, controllare l'andamento della cottura in forno del piccolo dolcetto, pensare che Giovanni abbia imparato a non rompere le uova per cercare il codice 0, vedere Susanna concentrata e precisa nel temperaggio del cioccolato, sbirciare Pierpaolo estasiato mentre imbottisce perbene la pate de choux (!!!) e Vale...tana per Valentina che assaggia, oltre a creare un filare perfetto! Rosaria in una puntata ha assimilato i concetti di due incontri così in un batter baleno. Non si possono desiderare compagni di dolci migliori!
29 novembre 2011
24 novembre 2011
my 7 links project
Rispondo anche io alla chiamata! E' un gioco simpatico che gira da un pò nella blogsfera e raccolgo l'invito della mia amica Sonia, della grandissima pasticcera, e sapete quanto sono sensibile all'argomento, Assunta e della dolcissima Laura. Sto gioco s'ha da fare....quindi ricapitolando ecco quello che ho scovato nel mio anno di blog....
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Etichette: cioccolato, crostata
21 novembre 2011
mousse di baccalà su polentine e coupelle di parmigiano = MTC
L'Mtc di questo mese... menomale che è dicembre e poi facciamo tutti pausa. !^_^
La sfida è il baccalà alla livornese; dovendo utilizzare il baccalà e il pomodoro, ho pensato di assemblare questi due ingredienti per una mousse che addolcisse il sapore deciso del baccalà stemperandolo nel latte e amalgamando la ricotta; con l'aggiunta dei datterini per conferire freschezza a questi appetizers utili anche per le prossime feste di Natale.
Ingredienti per circa 4 persone:
- 400g di baccalà dissalato
- 100g di ricotta
- un mazzetto di prezzemolo
- 2 cucchiaini di zenzero in polvere
- 6/7 pomodorini datterini
- 150g di parmigiano reggiano grattugiato
- 500g di polenta di mais (quella che si compra in confezioni quadrotte)
- 1/2 lt di latte
- erba cipollina
1. Sciacquate bene il baccalà e togliete le spine residue. Tagliatelo a tocchetti e cuocetelo nel latte a fiamma bassa per circa 25 minuti, con i 2 cucchiaini di zenzero. Intanto su una teglia foderata di carta da forno, formate dei cerchi con un cucchiaio di parmigiano, ne vengono 6. Allargateli e cuocete in forno a 200° per 5/7 minuti, attenzione che non si brucino. Capovolgeteli sopra alcune tazzine rovesciate e fateli raffreddare così che assumano la forma di cestini.
2. Tritate il prezzemolo, tagliate a tocchetti minuscoli i datterini, conditeli solo con un po’ di prezzemolo. Scolate il baccalà dal latte ma tenete qualche cucchiaio di latte per frullarlo con il minipimer. Aggiungete la ricotta e amalgamate al composto, condite con il prezzemolo tritato. Cuocete la polenta tagliata a quadratini alla griglia o nel forno per circa 30 minuti.
3. Disponete la polenta e i cestini di parmigiano su un piatto da portata, formate con la mousse di baccalà delle quenelle con due cucchiaini e adagiatele sopra i cestini e le polentine. Condite con i datterini e decorate con fili di erba cipollina.
La mousse che è avanzata l'ho utilizzata per condire le pappardelle di grano duro.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di novembre
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Etichette: appetizers
18 novembre 2011
musica & giovani: tour music fest al piper
Ho tentato di non parlarne qui, nel mio piccolo spazio fatto di dolci e leccornie, ma il cuore di mamma, si sa, è più forte e gli cedo volentieri un angolino, per raccontarvi un'esperienza piena di significato, di musica ed emozione, che trascina e ti smuove le corde, la finale del Tour music Fest, che si è svolta l'altra sera al Piper a Roma e che più che un festival è la festa dei giovani, che hanno la musica nel cuore; loro non ne parlano mai, la fanno e basta.
Il mio Leo era lì, chitarrista in finale con il suo amico Lorenzo, la voce, loro sono i Grey Basement. Vi lascio le foto per scrutare e godervi la limpidezza, che esiste nel mondo della musica, nel mondo dei giovani, dove c'è la vita, che pulsa ma non grida, che ti coinvolge, ma è come una dea inarrivabile; la vedi e la onori, ma è troppo in alto e abbassi lo sguardo a volte, per la paura e la vergogna di avergli lasciato un mondo che non si meritano. Loro però lo attraversano come eroi silenziosi senza frastuono, né paura; con emozione e sangue blu nelle vene, nobili nei loro animi, innocenti nei loro occhi; angeli con il pentagramma. Uno spettacolo vero.
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16 novembre 2011
plumcake salato
Oggi vi ripropongo una ricetta che ha avuto tanto successo nel numero di Open Kitchen Magazine, il plumcake salato, facile e veloce lo potete usare come antipasto finger food, per accompagnare salumi e formaggi o come stuzzichino con l'aperitivo, servitelo a fette o a tocchetti.
Ingredienti per circa 6 persone:
180 gr di farina
3 uova
10 cl di latte intero
10 cl olio evo
250 gr di ricotta
3 cucchiai di pecorino grattugiato
100gr di pancetta a pezzettini
50 gr di cicoria lessata
una manciata di fagiolini lessati
1 bustina di lievito
Sale e pepe
Spezzettate le verdure. In una ciotola sbattete leggermente le uova con l’olio e il latte. Aggiungete la farina setacciata con il lievito, la ricotta, il pecorino, la pancetta e le verdure amalgamando con una spatola. Salate e pepate. Versate nello stampo imburrato e infarinato e infornate per 50 minuti a 180°. Sformate il plumcake quando sarà freddo.
Con questa ricetta partecipo al contest di sorelle in pentola
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Etichette: appetizers
10 novembre 2011
iniziamo con il Natale?....La Torta di Cioccolata di Linda Collister
In un raptus dovuto a carenza di libri di cucina, ne ho acquistato uno sul cioccolato di Linda Collister, che magari tanti di voi già conosceranno, ma che per me è stata una folgorazione: si intitola , il MIO libro. E' tutto marrone e oro come il cioccolato e la frutta secca, somma unione d'amore tra due degli ingredienti più libidinosi in assoluto della pasticceria e del cibo in generale. Mi sono subito dedicata ad un dolce, facilissimo, che lei titola in italiano La torta di cioccolata appunto, citando il Piemonte come luogo dove andare per il cioccolato e le nocciole. Questa è la sua versione da tenere pronta in frigo durante le feste di natale e servirla ai nostri ospiti anche ... inattesi. Così da tenergli impegnata la bocca...
Ingredienti per circa 12 persone
100g di nocciole spellate
100g di mandorle spellate
200g di biscotti al burro (tipo Digestive o Gentilini)
200g di cioccolato fondente di ottima qualità (per me dell'Ecuador al 57%)
2 grandi uova codice 0 a temperatura ambiente
2 tuorli d'uovo codice 0 a t.a.
6 cucchiai di zucchero semolato
150g di burro ammorbidito
cacao amaro di ottima qualità (x me Trappisti)
1. Tostate le nocciole e le mandorle a 200° per 5/7 minuti finché non diventeranno dorate. Fatele raffreddare. Con un coltello sminuzzatele grossolanamente, in un robot si sbriciolerebbero. Mettete i biscotti in un sacchetto di plastica e passandoci sopra con un matterello riduceteli in pezzetti grossolani, ma non troppo piccoli (quello che accadrebbe in un robot).
2. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, la ciotola non deve entrare in contatto con l'acqua sottostante, che deve essere molto calda ma non bollente. Tenete da parte e fate raffreddare il cioccolato. Montate le uova con i tuorli fino a che saranno ben amalgamati, poi sempre montando aggiungete lo zucchero e continuate per 5 minuti fino a che il composto sarà simile ad una mousse.
3. Scaldate il burro in un pentolino fino a che sarà quasi bollente. Quindi versatelo a filo nelle uova che stanno ancora montando alla massima velocità. Mescolate il cioccolato sciolto e togliete la ciotola dal mixer. Aggiungete i biscotti sbriciolati e la frutta secca con un grande cucchiaio di metallo. Versate il composto in una tortiera (io ho usato uno stampo rettangolare dai bordi alti 5 cm.) imburrata e ricoperta con carta da forno. Livellate bene e infornate a 180° per circa 40 minuti. Sarebbe meglio conservarla in frigorifero per una notte prima di servirla. Ma è impossibile aspettare.
Al momento di servirla spolverizzate con abbondante cacao amaro.
Si conserva in frigorifero coperta con una pellicola per 3 giorni.
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06 novembre 2011
riso alla rapa (!) in cestino di parmigiano
Le rape io non le conoscevo nemmeno; o meglio solo quelle rosse pretagliate precotte, che si comprano imbustate e si mettono nell'insalata, ma l'ortaggio intero ho imparato a conoscerlo da quando mi arrivano a casa ogni settimana le zolle; sì un cartone o due a seconda delle quantità scelte, in cui vengono inserite frutta e verdura di stagione, a coltivazione biologica o biodinamica e attraverso la cui organizzazione ho imparato a conoscere COSE MAI VISTE PRIMA, le carote viola, le carote con tutto il ciuffo che le altre sono insipide, le rape intere con la buccia e la codina, la verza, formaggi di un sapore antico, mele così piccole e bruttine che quando le mangi sono così dolci e croccanti che ne devi mangiare almeno due tre di seguito, arance non trattate della Sicilia, (quelle vere non quelle che vengono portate in Calabria ancora prima di maturare e fatte "arrossire" con procedimenti innaturali, MA LEGALI!), che quando devi buttare la buccia di quelle arance di Andrea ti piange il cuore e ti inventi qualcosa da cucinare, insalate, carni, dolci per utilizzare tutto di quel frutto che mangi a morsi. Che quando non è tempo di fragole puoi morire nell'attesa ma poi quando arrivano è inutile descriverne il sapore. Non è che puoi scegliere 1 kg di pomodori 1 kg di bietina, perché "verdura" è quello che comprende il raccolto di quella settimana a secondo del tempo, della stagione, di come è andato il raccolto. Riprendere ritmi e tempi scanditi dalla natura, dà un vago senso di appartenenza e di rispetto verso quello che abbiamo maltrattato troppo a lungo. Sicuramente la cosa che manca in questi prodotti è il retrogusto medicinale misto a sapore di menta amara tipico di tutto quello che si trova normalmente sul mercato. I pomodori, le banane, gli odori tutto ha un profumo netto di terra, e ciò che mi ha conquistata è il fatto che le cose durano tutta la settimana non marciscono dopo due giorni, io utilizzo tutto dalla a alla zeta di quei cartoni. Le uova sono a codice 0, gli animali sono liberi di girovagare nei pascoli intorno perché tanto la sera tornano a casa da soli! vi rendete conto, mangiare in modo consapevole, sapere da dove vengono i cibi come vengono trattati gli animali, e il territorio. Quando mi siedo a tavola sono più consapevole e anche un po' orgogliosa.
Quindi c'avevo ste rape di zolle e qualcosa dovevo farci, idea: un risotto con cipolle di Tropea, rape e zucchine con brodo allo zafferano. B U O N I S S I M O e poi che fico mentre lo cuocevo diventava rosso! bellissimo!
L'idea del cestino l'ho preso dalla mia amica Sonia
Ingredienti per 4/5 persone:
300gr di riso Carnaroli
3/4 piccole rape rosse
1 zucchina
1 cipolla di Tropea
1 lt di brodo nel quale sciogliere dei pistilli di zafferano
peperoncino
2 riccioli di burro
parmigiano per il cestino
Come si fa:
In un wok o una padella saltapasta fate soffriggere la cipolla affettata, aggiungete il riso finché non diventa dorato e bagnate con un mestolo di brodo ogni volta che si asciuga bene; dopo qualche minuto inserite la zucchina e le rape tagliate a piccoli dadini. Mescolate con un cucchiaio di legno e aggiungete un mestolo di brodo alla volta fino a cottura del riso. Nell'ultimo minuto aggiungete il burro per mantecare bene e infine del peperoncino. Nel frattempo in una teglia con carta da forno mettete 6/7 cucchiai di parmigiano reggiano formando un cerchio e cuocete 200° per qualche minuto, dovete toglierlo quando è dorato, attenzione a non bruciarlo. Tiratelo fuori e dopo qualche secondo adagiatelo su una ciotola rovesciata, facendolo aderire bene e lasciatelo freddare così che assuma la forma di un cestino. Disponetelo nel piatto con il riso all'interno e due cialdine di parmigiano ad accompagnarlo.
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